Quattro brevi film
 

Quattro brevi film

febbraio 2016
 

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neo~local design

 

Parte del progetto di comunicazione sperimentato ad Expo, la realizzazione di una famiglia coordinata di brevi film ha offerto al nostro laboratorio un ambito ideale per esplorare le potenzialità contemporanee del linguaggio delle immagini in movimento.

 
 

Il progetto ha interessato la concezione e realizzazione di un insieme di contributi multimediali modulari, realizzati esplorando i diversi linguaggi del cinema, dell’animazione, della motion graphics. Il lavoro di ricerca si è articolato attorno a due principali considerazioni.

Partendo dalla consapevolezza del sovraccarico di stimoli visivi e ambientali cui il pubblico di un evento come un’Esposizione universale è sottoposto, ci è subito sembrato importante lavorare su pochi elementi chiave dalla forte riconoscibilità visiva. Contemporaneamente, abbiamo deciso di lavorare sull’idea di una famiglia di film che, pur basandosi su una varietà di forme visive e trattando temi diversi, potessero vivere come prodotti individuali, riuscendo allo stesso tempo a trasmettere e rendere riconoscibile la comune matrice strutturale.

Schema preparatorio degli elementi comuni alle serie di film realizzati per Expo.

Per adattarsi in modo organico all’intero progetto di immagine coordinata e comunicazione, i nostri film dovevano poi soddisfare altre esigenze.
Era importante che non venissero percepiti come elementi estranei, ma come parte integrante dell’allestimento. Era dunque essenziale che, nella loro dimensione dinamica e narrativa, dialogassero con gli elementi di arredo fisici presenti nel padiglione, facendosi componenti attive del progetto di exhibit. Allo stesso tempo, volevamo che i quattro cortometraggi contribuissero a dar vita una libreria multimediale di approfondimenti tematici, pensati per alimentare la piattaforma web dedicata a Expo e per sostenere le strategie social associate al progetto di comunicazione.

I films sono pensati sia come parte dell’allestimento che come una installazione  multimediale a sé stante.
Arredo fisico e digitale all’interno del Padiglione Sardegna: il videowall.

In questa cornice di riferimento, come spesso avviene, molti dei vincoli che la struttura e l’attrezzatura del padiglione ci ponevano sono diventati punti di forza nello sviluppo del progetto.

Per evitare che la proiezione simultanea dei film nella sala principale del padiglione, un contesto affollato e ad alto rumore informativo, generasse confusione, abbiamo dato ai film una comune traccia ritmica. Strutturata secondo una base comune, la traccia audio – realizzata appositamente per il progetto e successivamente declinata in quattro versioni dedicate, per accompagnare ognuno dei quattro film – ha permesso un’efficace intercambiabilità. Contemporaneamente, la condivisione di una partitura ritmica comune ha facilitato la composizione modulare, attraverso il montaggio e la messa in pagina, delle componenti visive dei film.

Il risultato è che i quattro film possono essere intesi come altrettanti idents. Elaborati da gruppi di lavoro diversi, ma su un impianto strutturale condiviso, approfondiscono temi che spaziano dalla qualità dell’ambiente e dei prodotti alimentari, alla longevità attiva e all’innovazione sostenibile, sviluppandoli visivamente con linguaggi molto diversi. La struttura comune, l’uguale durata, la condivisione di alcuni elementi del progetto integrato di identità, gli ha consentito di 'dialogare' tra di loro, permettendoci di raggiungere un importante risultato. I quattro film, che sono associati ad altrettanti colori: bianco, nero, grigio, blu... si conformano come una vera famiglia di prodotti audiovisivi con una forte identità comune. Una famiglia che è da un lato in grado di comportarsi come una ‘tappezzeria dinamica’, capace di fondersi discretamente nel progetto di allestimento, ma che allo stesso tempo si offre come uno spettacolo multimediale integrato in cui i quattro film, oltre ad essere pensati per essere fruiti in parallelo, lavorano assieme per produrre una comunicazione ancora più efficace.

 

Nicolò Ceccarelli

Professore Associato, Architettura Ad Alghero

 

Professore Associato in Design presso il Dipartimento di Architettura, Design e Urbanistica di Alghero-Sassari. Nel corso degli anni ha orientato il suo lavoro di ricerca verso le interazioni tra design e tecnologia digitale, lavorando su diversi fronti tra cui la modellazione e la visualizzazione 3D, l’esplorazione di nuovi linguaggi per rendere le informazioni accessibili attraverso il visual design. Più recentemente, nel suo laboratorio di ricerca ‘animazionedesign’, ha iniziato a lavorare sull’idea di un design attento alla dimensione locale, lavorando all'estero, in Marocco e in Palestina, e attorno a temi della Sardegna, con i progetti per Expo2015, la divulgazione scientifica del Museo storico della sua Università e la mostra PastFuture alla Triennale di Milano.

Dopo aver organizzato e guidato la seconda edizione della Conferenza internazionale di Design
'2CO_COmmunicating Complexity’ (Tenerife, isole Canarie, Spagna, Novembre 2017), Nicolò sta immergendosi in un nuovo progetto di ricerca, finanziato dalla Regione Sardegna, sulla visualizzazione degli 'Statuti Sassaresi' un codice manoscritto dell'inizio del 14 secolo.

 
Ceccarelli