Visioni mitiche di Sardegna: il museo Nivola di Orani
 

Visioni mitiche di Sardegna: il museo Nivola di Orani

marzo 2017
 

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neo~local design

 

da fare l'occhiello

 
 

La ricerca di Costantino Nivola (Orani 1911 - Long Island 1988) attraversa due continenti e una varietà di ambienti: dalla Milano razionalista fra le due guerre alla New York dell’Espressionismo astratto, dalla Parigi surrealista dei tardi anni Trenta a quel ritrovo di scultori da tutto il mondo che erano le cave della Versilia negli anni Settanta, dalla Berkeley della contestazione studentesca alla Roma degli anni di piombo, passando e ripassando per la Sardegna, luogo reale e mitico intorno al quale si era formata la sua visione di artista.

Il Museo Nivola di Orani (progetto Peter Chermayeff)
foto di Cedric Dasesson



Il suo è stato un itinerario non lineare ma pieno di svolte e di ripensamenti, che lo ha portato a indossare di volta in volta i panni del grafico, del decoratore e creatore di allestimenti, del pittore, dello scultore e del designer, muovendo dalla scala minima del foglio di carta a quella monumentale dell’intervento architettonico.

Il Museo Nivola di Orani - oltre duecento opere dell’artista, tre padiglioni modernisti nel cuore della Barbagia immersi nel verde di un parco-giardino mediterraneo ai piedi del monte Gonare - è stato fondato nel 1995, ampliato nel 2012 e  rinnovato a partire dal 2015 con un nuovo allestimento e il lancio di un programma di mostre temporanee.

L'interno del Museo (foto di Armin Linke)


A partire dall’itinerario nivoliano e in linea con una visione del contemporaneo come spazio ibrido in cui l’arte si intreccia con l’architettura, con il design e con l’attivismo, il Museo Nivola è un luogo aperto alle sperimentazioni in cui passato e presente dialogano, dove l’arte e la figura di Nivola diventano metafora e trigger di un modo nuovo di pensare la cultura.

Il Museo ospita una collezione permanente, articolata in sezioni che raccontano il percorso artistico di Nivola, a partire dal suo primo importante progetto americano: lo showroom Olivetti sulla 5th Avenue, realizzato con i BBPR, che lo lancia come “scultore per architetti”. Il percorso espositivo presenta poi la sua attività di art director nelle redazioni di riviste americane come Interiors e Pencil points, e ce lo mostra nel giardino della casa di Long Island, dove sperimenta le tecniche del sand casting e del cement carving, che vedranno la piena maturità negli importanti incarichi americani dei college Morse e Stiles di Yale o per la facciata della Hartford’s Mutual.
Non mancano i progetti utopici per la Sardegna: quelli non realizzati come il monumento a Gramsci, gli esperimenti con la pittura e quelli con la luce e lo spazio, le terrecotte, e l’approdo della tarda maturità, con le Vedove e le Madri che costituiscono forse l’aspetto più iconico e conosciuto dell’arte di Nivola.

Nel padiglione delle vecchie lavanderie, posto accanto alla edificio museale principale, progettato da Chermayeff, sono ospitate mostre temporanee. Tra le più recenti quelle dedicate a Andrea Branzi e Michele de Lucchi, cui faranno seguito le architetture utopiche di Alessandro Mendini.

Il grande pannello, realizzato da Costantino Nivola con la tecnica del 'sand-casting', per lo Showroom Olivetti di New York, 1953-54

 

 

Antonella Camarda

Ricercatrice in Storia dell'Arte Contemporanea

 

Ricercatrice in Storia dell'Arte Contemporanea presso il DUMAS dell'Università di Sassari e direttrice del Museo Nivola di Orani. I suoi interessi di ricerca si focalizzano sulla museologia, sul Modernismo post-bellico in Italia e Stati Uniti, sulle relazioni fra arte, architettura, design e artigianato. 

 
Camarda