Slow/d: design “a chilometro zero”
 

Slow/d: design “a chilometro zero”

febbraio 2016
 

squares

neo~local design

 

Logica vs logistica, “designed in” vs “made in”: sono alcune delle opposizioni chiave su cui questa innovativa piattaforma d’incontro tra progettisti e produttori ci invita attivamente a riflettere.

 
 

Nei suoi passaggi più recenti, la rivoluzione digitale che ci coinvolge tutti ha portato a cambiamenti considerevoli nelle pratiche progettuali e produttive: ha messo in crisi i nodi chiave delle filiere come le conoscevamo, modificando profondamente le logiche della fabbricazione seriale, il ruolo della distribuzione e dello stoccaggio, i canali della commercializzazione, la figura dell’autore. Per le pubblicazioni digitali, e per la forma cartacea del libro, è già cosa acquisita. Per gli altri oggetti d’uso sembra sia un po’ più complicato, anche se la costellazione del do-it-yourself – tra fab-lab, service e autoproduzione casalinga – ha dilatato enormemente i suoi confini verso configurazioni ancora da capire.

In questo contesto, la piattaforma Slow/d – premiata tra l’altro con menzione d’onore al Compasso d’oro 2014 – è un esperimento di grande interesse. Nata a Modena dalle idee di due architetti imprenditori – Andrea Cattabriga e Sebastiano Longaretti – che hanno conosciuto di persona le difficoltà dei giovani progettisti in cerca di un affaccio sul mercato, da qualche anno si offre come punto di incontro tra designer indipendenti e realtà produttive aggiornate alle logiche 2.0. L’intento non è soltanto di supporto alla realizzazione di prototipi per progetti in corso di sviluppo, ma la produzione on-demand, anche personalizzabile, da parte del fornitore più vicino al cliente finale.

La sedia open source, realizzata in occasione di Expo 2015.

Con uno sguardo strategico e innovativo – niente affatto astratto, ma supportato dalle potenzialità attuali della rete – Slow/d insiste sulla condivisione e lo scambio delle conoscenze e degli strumenti produttivi, per trasferire tecnologie già disponibili e renderne immediatamente utilizzabili gli strumenti a un pubblico allargato, nel rispetto della proprietà intellettuale e con una equa distribuzione dei ricavi.

Esempi di progetti, dalla vetrina web di Slow/d.

Slow/d è affiancata da una propria vetrina web, che mette in vendita prodotti selezionati di “design a chilometro zero”. Alimenta, inoltre, una nutrita serie di attività formative, di divulgazione, di ricerca di talenti – come i contest per giovani designer che puntano sull’intelligenza di (auto)produrre con poco, sfruttando al meglio la risorsa dei semilavorati per il fai da te, reperibili presso le catene della grande distribuzione (Leroy Merlin Lab).

per saperne di più:
http://www.designakmzero.it/
http://slowd.it/blog/

 

Marco Sironi

Designer e ricercatore DADU

 

(Graphic) designer e ricercatore attento al tema del luogo e dell’abitare, ha una formazione che mette insieme le competenze progettuali e la pratica delle letterature. Ha insegnato a Milano basic design per la grafica e visual identity; collabora con il nostro Dipartimento (dove insegna Comunicazione visiva e Design del prodotto) dall’inizio dell’avventura di Design ad Alghero.

 
Sironi